…accogliamo le disposizioni che ci chiedono di evitare occasioni di assembramento e di ritrovo, anche se si tratta di celebrazioni liturgiche, soprattutto festive… (23 febbraio 2020, Chiesa di Codogno)
Ci fa male leggere queste notizie. Specialmente ora che, grazie al film su Santa Francesca Cabrini, il nome di Codogno, dove lei ha fondato le Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, ci è molto caro. Ma probabilmente questa arrendevolezza di fronte al male ci avrebbe fatto soffrire comunque. Perché la Chiesa si mostra così debole? Il virus sta dimostrando tutta la fragilità delle nostre sicurezze scientifiche e tecnologiche. La presunzione umana di essere padroni della vita sta rivelando la sua falsità. Questo è il momento di riportare al centro Dio. Il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri parlava genericamente di “…sospensione di manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato…” ma ammetteva deroghe con semplici condizioni: “…la possibilità che l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale… ”.
E la Comunione non vi sembra un Bene di primissima necessità?
Volendo evitare (giustamente) assembramenti basta aumentare il numero di celebrazioni, riducendo il numero di partecipanti. Una cinquantina di persone dentro una Chiesa non costituiscono sicuramente un assembramento. Non facciamo vincere così facilmente i virus e impariamo dall’esempio di Madre Cabrini a lottare!
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